venerdì 6 maggio 2016

Strappare il libro di Salvini…

Solo una cosa sull’azione “strappare il libro di Salvini”: siete proprio sicuri che il tutto lo si possa discutere con commenti da 100/150 caratteri? Lo dico senza polemica, giuro, è una domanda seria.
Comunque sia, io ci metterò un po’ di più. E se sembrerò incazzato sarà solo perché sono di fretta.

1) I compagni e le compagne dei CS (quelli che adesso alcuni – anche persone che stimo – dipingono come fessi o peggio) sono quelli che da anni denunciano il pericolo di un movimento xenofobo e/o “con influenze protofasciste” (ok, “abuso delle parentesi in modalità on”: so che la cosa è più complessa, che mica tutti i leghisti sono fascisti eccetera; semplifico per farla breve. Inolre preciso: adesso il punto NON è come la penso io o se e quanto e in quale misura io ritenga la Lega “pericolosa”).
Parliamo di un uomo coccolato dai talk show, il cui libro è pubblicato da un grande editore e distribuito anche alla Feltrinelli. E, piaccia o meno, i soli che si oppongono, fermamente e costantemente, alla deriva leghista sono i compagni e le compagne dei CS (ok, ci sono anche altri: sto parlando di un’azione ferma e quotidiana).
Negli anni venti in molti credettero di poter imbrigliare il fascismo; oppure al fatto che “prima o poi il fascismo si sgonfierà”; o ancora al fatto che “il fascismo, una volta giunto al potere, si ricondurrà da sé a più miti consigli e a pratiche di dialettica democratica”. Non andò così.
Non sto dicendo SE e COME si poteva fermare PRIMA il fascismo. Non ho la sfera di cristallo; so bene che la situazione storica e geopolitica di quegli anni era molto complessa.
Insomma, se (ripeto: SE) riteniamo la Lega un movimento xenofobo e (più o meno) “fascista”, prendiamo atto che Salvini (inteso come personaggio pubblico e “prodotto televisivo”) viene contrastato proprio dai ragazzi e dalle ragazze che oggi vengono criticati. Ragazzi e ragazze che conducono questa battaglia pressochè da soli e – dicevo – con costanza e fermezza (qualcuno aggiungerà: ingenuamente e con eccessi: poco importa, ora) mentre il resto del Paese tentenna o peggio. Sarò apocalittico, ma a me questo continua a far pensare a cupe analogie con gli anni ’20.
Insomma, se ora il punto è “sì, ma i compagni hanno strappato il libro” mi sembra si stia guardando il dito e non la luna.

2) I compagni e le compagne dei CS (sempre quelli “brutti sporchi e cattivi che stracciano i libri”) sono gli stessi che si beccano processi assurdi se imbrattano un muro, pigliano condanne degne di un omicidio se spaccano una vetrina (o anche solo se si trovano vicini/e al luogo dove è stato commesso il fatto: la questione della “compartecipazione psichica” o dell’uso strumentale di certe fattispecie penali è cosa che dovremmo ormai conoscere, da Genova – almeno – in poi).  Vogliamo davvero interrogarci ORA su cosa sia una pratica violenta? Anche in questo campo vale ciò che dicevo al punto 1: mi sembra si stia guardando il dito e non la luna.

3) Una cosa che pochi hanno sottolineato. Salvini ha recentermente citato Gramsci; ha persino parlato di resistenza (alludendo alla liberazione per sottolineare – a suo dire – come anche oggi l’Italia sia a rischio di invasione); non perde occasione di mostrare le contestazioni a cui è sottoposto… Insomma, a lui fa comodo far parlare di sé come vittima a cui si vorrebbe togliere il diritto di espressione. Non fate caso a quanto tutto questo sia paradossale: sto solo descrivendo la sua strategia, che è parzialmente nuova rispetto alla “vecchia” Lega di Bossi e C. Ed è, finora, vincente. Dunque,  sul puro piano dell’opportunità, era giusta “l’azione strappalibri”? Ok: questa è un’obiezione concreta e corretta. Ma resta nella tastiera la domanda: allora che fare?

Francesco “baro” Barilli